domenica 14 aprile 2013

Marika Besobrasova: l'arte di insegnare il balletto - Parte 3



‘Prenez vous par le main' ( ‘Prendetevi per mano’). 
In altre parole ‘Non stare lì a dispiacerti per te stesso’.

Marika sente che questo tipo di insegnamento è necessario per aiutare gli studenti a diventare consapevoli di chi sono e di come agiscono. "La consapevolezza", dice, "è la chiave per comprendere i propri problemi. Una persona commette errori fino a quando non è consapevole di farne. Un ballerino non correggerà la sua 5° posizione fino a che non correggerà il proprio modo di affrontare quella quinta posizione." Lei crede che si debba essere sinceri con gli studenti: "Essi devono essere disposti a essere corretti e non a pagare solo per essere guardati e ammirati, il che non ha molto senso..."

C'è qualcosa di materno in Marika. E’ affascinante vedere come si muove tranquillamente con le mani lungo la sbarra, per correggere i corpi dei ballerini. A volte si appoggia vicino a uno studente, dicendogli qualcosa a bassa voce, ed entrambi poi ridono. Spesso, socchiudendo gli occhi, concentra per qualche istante il suo sguardo su uno studente dall’altra parte della stanza prima di andare a parlargli. ‘Io cerco di sviluppare la capacità di penetrare nei miei studenti’, dice. ‘Fermo tutti i miei pensieri e le mie sensazioni e semplicemente entro in loro. Questo è molto difficile, perchè si deve dimenticarsi di noi stessi, ma così facendo, puoi iniziare a sentire come loro si stanno muovendo. Poi capisco come stanno lavorando e cosa stanno sbagliando.’


Per rendere uno studente cosciente dei propri problemi, Marika spesso usa il contatto fisico. Spiega: ‘Gli faccio sentire il mio respiro, la pulsazione dei miei muscoli. Muovo i suoi bracci oppure resto dietro a lui e lo faccio muovere.’

Elisabeth Carroll, un’ex ballerina del Harkness Ballet che ha studiato con Marika dai 14 ai 17 anni, ricorda: ‘Quando Marika dimostrava un passo, noi dovevamo stare perfettamente immobili e guardare. La sua arte, il coordinamento e il flusso dei movimenti erano una fonte di ispirazione. C’era così tanto da imparare osservando la cura che metteva nei più piccoli dettagli - il modo in cui usava la sua testa, gli occhi, sempre connessi con la punta delle sue dita, i suoi piedi e... così via. La guardavo con tutta me stessa, con totale fiducia, sperando di potermi muovere un giorno con la sua grazia. Ci diceva sempre: ‘Dovete essere espressivi con i vostri piedi così come con le vostre mani. Parlate con loro!’

(Segue...)

2 commenti:

  1. Mi sembrano davvero parole molto giuste quella della consapevolezza, Marika è un insegnante unica!!

    Carolina

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  2. Carissima Carolina,
    La tua passione è un dono preziosissimo: proteggila come fosse un tesoro!!!

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